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Qual è il vero lavoro agile?

Lo smart working non è telelavoro e la sua implementazione da parte delle aziende richiede un intervento ampio e strutturato. L’esperienza di Deda Group raccontata da Start Magazine

 

È ormai evidente che il concetto di lavoro agile non corrisponde a quello di telelavoro. Mentre il primo sottintende un approccio flessibile all’attività lavorativa, il secondo è riconducibile alla prassi obbligata, imposta dalla pandemia. Lo dimostra il caso di Deda Group – racconta Start Magazine – che, finito il periodo emergenziale, ha avviato il progetto di lavoro agile: un intervento ampio e strutturato che ha coinvolto non solo spazi e strumentazioni, ma anche persone e cultura manageriale.

Il piano, integrato in un più vasto processo di rinnovamento culturale radicato nella cura organizzativa, è stato suddiviso in più fasi: dall’introduzione del modello, alla riprogettazione degli spazi, alla formazione. Quest’ultimo step, in partenza nel corso dell’autunno, intende fare sì che l’approccio agile al lavoro sia effettivamente metabolizzato dalle persone del Gruppo, favorendo la transizione verso un rinnovato equilibrio tra libertà e responsabilità, spazi fisici e virtuali, dimensione personale e professionale.