Intacture è l’iniziativa avveniristica che sarà realizzata in Trentino all’interno di una miniera di dolomia attiva, e che per le sue caratteristiche naturali offrirà condizioni ottimali in termini di protezione da inquinamento elettromagnetico, sicurezza dei dati, risparmio energetico e di suolo, sostenibilità.
Nell’articolo, il Sole approfondisce le caratteristiche chiave del progetto: una sfida architetturale, ingegneristica, ambientale e tecnologica, che garantirà grande efficienza energetica, con un PUE (Power Usage Effectiveness) inferiore all’1,25, contro la media di 1,6 dei data center europei. E che per le sue qualità intrinseche – una struttura costruita per avere l’80% della superficie interamente in ipogeo, fino a 100 mt di profondità, all’interno di una miniera attiva – rappresenta un progetto unico in Europa e tra i pochissimi al mondo.
La sua posizione consente, infatti, di ottenere benefici importanti: è, per esempio, minimizzata l’occupazione del suolo; al tempo stesso, i 90 milioni di metri cubi di dolomia che custodiranno Intacture saranno garanzia per la sicurezza elettromagnetica, idrogeologica, fisica, digitale della infrastruttura. Intacture è il nome del progetto Trentino DataMine, società espressione del partenariato pubblico-privato costituito dall’Università degli Studi di Trento e dal raggruppamento di imprese di cui anche Deda fa parte insieme a Covi Costruzioni, gruppo GPI e ISA-Istituto Atesino di Sviluppo.
Una innovativa infrastruttura digitale – un progetto da 50,2 milioni di euro, di cui 18,4 provenienti da fondi PNRR e circa 31,8 da risorse private – di respiro nazionale e internazionale e che sarà anche un polo di innovazione che promuove ricerca e sviluppo negli ambiti della salute, dell’AI e della sicurezza digitale.