Il PNRR si sta rivelando un’occasione unica per rinnovare il settore pubblico.
L’edizione 2024 dell’Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo, realizzata da FPA per Deda Next, registra, infatti, gli effetti concreti sui territori dei progetti finanziati dal Piano. Ciò che emerge è un’Italia sempre più digitalizzata in cui, per la prima volta, nessun capoluogo si colloca al livello più basso di maturità digitale.
Fabio Meloni, CEO di Deda Next, ha approfondito con Il Sole 24 Ore i risultati dell’Indagine, arrivata alla sesta edizione. Ogni anno la ricerca analizza lo stato di avanzamento delle amministrazioni comunali italiane negli obiettivi di digitalizzazione individuate dalle strategie nazionali, secondo il modello Ca.Re. (Cambiamento Realizzato) di Deda Next.
Lo scenario che emerge è incoraggiante: la grande maggioranza delle città monitorate (81 su 110) si colloca nelle fasce più elevate di maturità complessiva, grazie ai progressi nell’ambito dei servizi digitali e dell’integrazione con le piattaforme nazionali. Per i prossimi anni, la sfida strategica è quella dell’interoperabilità dei dati tra le amministrazioni.
“Il PNRR ha dato una spinta d’accelerazione che stiamo rilevando, ma è sull’interoperabilità che si deve costruire l’evoluzione digitale strutturale e nel tempo della PA” spiega Fabio Meloni.
È questo, infatti, il tassello chiave per costruire una PA più equa: puntuale ed efficace, alleata di cittadini e imprese, con un’offerta di servizi facilmente accessibile, alla portata di tutti.