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Dai dati alla società di domani

 

L’importanza di una cultura del dato per attuare politiche informate, che abbiano al centro il cittadino. L’intervista di Luigi Zanella con Affari&Finanza

 

Le pubbliche amministrazioni sono in possesso di un vastissimo giacimento di dati sulla conformazione degli spazi, sull’urbanistica delle città, sul fabbisogno energetico delle varie aree, sulla popolazione residente e sulla mobilità. Come sfruttarlo per migliorare la qualità della vita dei cittadini, anche in un’ottica di lotta all’inquinamento atmosferico e mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici? 

Luigi Zanella, Head of Business Development & Innovation di Deda Next, ne ha parlato in un’intervista con Affari&Finanza. Al centro della chiacchierata, l’importanza di una cultura del dato che promuova la condivisione di informazioni tra i diversi attori che operano sui territori.  

All’interno di un comune operano molti soggetti, che non sempre si parlano. Fare cultura del dato significa raccogliere informazioni prodotte all’interno dell’ente e sul suo territorio da altri soggetti, e renderle disponibili al pianificatore, ma soprattutto al cittadino” spiega Luigi Zanella, che aggiunge “Se la PA si apre al sistema privato, scatta davvero il cambiamento, perché se condividiamo tutti la stessa conoscenza è più facile fare scelte mirate”.  

L’interoperabilità dei dati è infatti centrale per ridurre l’asimmetria informativa tra pubblico e privato e fare sì che ogni soggetto coinvolto adotti decisioni informate. Solo così possiamo contribuire davvero alla costruzione di una società più inclusiva e sostenibile.