Trentino, terra d’innovazione, nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Prende forma il progetto Trentino Data Mine per la realizzazione e gestione di un data center green nel cuore delle montagne trentine, all’interno della miniera di San Romedio. Oggi è stata costituita la SRL che si occuperà dello sviluppo del progetto e che, grazie a un partenariato pubblico-privato, oltre a noi, comprende Università di Trento, Covi Costruzioni, GPI e ISA.
La collocazione geografica è strategica in ottica ambientale, perché permette di preservare il territorio grazie all’uso di aree sotterranee altrimenti inutilizzate, di ridurre le emissioni grazie al raffreddamento naturale degli spazi e di garantire la sicurezza dell’infrastruttura grazie alla protezione della roccia da tempeste solari e attacchi elettromagnetici e agli accessi controllabili. Il data center sarà inoltre efficiente e sostenibile dal punto di vista energetico perché utilizzerà fonti rinnovabili al 100%.
Il progetto nasce da un’iniziativa di Università di Trento e coglie l’opportunità del PNRR per promuovere lo sviluppo di un ecosistema di innovazione diffuso e dare così vita a nuovi servizi che sfruttino le potenzialità dell’AI, dell’high performance computing, dell’edge computing e della cybersecurity. Una Innovation Facility che porta al territorio e ai nostri clienti tutto il valore del modello di Open Innovation & Open Integration che perseguiamo da tempo.
Trentino Data Mine punta, infatti, a diventare un diventare un riferimento europeo per l’innovazione digitale e a potenziare la collaborazione tra le istituzioni di ricerca, le aziende, le infrastrutture tecnologiche e le facilities presenti sul territorio, in particolare nell’ambito della salute, della sicurezza digitale, della gestione dati e finanziaria. Oltre all’Università di Trento, avranno un ruolo importante nel progetto anche altri partner pubblici, come Fondazione Bruno Kessler e EIT Digital.
Credits della foto: Tassullo