Il percorso verso una moda più circolare e sostenibile ci interessa tutti: dai grandi brand, agli attori della filiera, fino ai consumatori. È con questa consapevolezza che, tre anni fa Deda Stealth ha aderito al Monitor for Circular Fashion, un progetto multi-stakeholder che coinvolge realtà di tutta la catena del valore della moda con il contributo scientifico del Sustainability Lab SDA Bocconi e la visione cross-industry di Enel X. Una scelta che rientra nel più ampio impegno del nostro Gruppo nel collaborare con i diversi ecosistemi in cui siamo inseriti – territoriali, imprenditoriali, di innovazione – per avere un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente.
La circolarità della moda è oggi un tema sempre più caldo. Le proposte di normativa a livello europeo, a partire dal Digital Product Passport e dalla Waste Framework Directive, puntano a rendere la filiera della moda sempre più tracciabile e trasparente e ad attribuire ai produttori una maggiore responsabilità nella gestione dei rifiuti tessili, una volta che i capi sono stati dismessi dai consumatori. Ecco perché iniziative come il Monitor for Circular Fashion sono fondamentali: perché intendono individuare azioni e buone pratiche capaci di favorire il riuso e il riciclo lungo tutta la supply chain.
Nel 2023 l’Osservatorio ha coinvolto 8 nuove realtà (sono 26 in totale) e ha presentato 3 progetti pilota, che si aggiungono ai 7 già avviati nel 2022. Il loro obiettivo è proprio quello di testare gli oltre 40 KPI di circolarità identificati dal team di ricerca di SDA Bocconi e promuovere metodologie sostenibili e circolari nei settori del tessile, dell’abbigliamento, della pelle e delle calzature.
La scorsa settimana, durante il suo evento annuale multi-stakeholder, il Monitor ha presentato il report 2023 sull’ottimizzazione dell’industria fashion in ottica circolare. È emerso che il vantaggio principale della circolarità è il miglioramento della reputazione del brand, seguito da nuove opportunità commerciali e da un aumento nella fedeltà dei consumatori. Gli ostacoli della circolarità identificati dalle aziende riguardano invece i costi, la disponibilità di tecnologie e la disponibilità di infrastrutture. Tra i trade-off più rilevanti della circolarità emergono una maggiore complessità operativa, disponibilità di volumi, costi elevati e criticità qualitative.
Durante l’evento, le aziende partner del Monitor for Circular Fashion hanno sottoscritto per il terzo anno il Circular Fashion Manifesto, che dichiara l’impegno verso maggiore trasparenza e tracciabilità di filiera e che accoglie 8 azioni individuate dal Textile Transition Pathway della Commissione Europea, una strategia per l’accelerazione delle pratiche green nel settore del tessile.