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Creare percorsi di innovazione, aprirsi verso l’esterno

 
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Ain Zara Consorti
Technology & Innovation Manager

Innovazione aperta e collaborativa, lo abbiamo ripetuto spesso in questi anni, da quando in Dedagroup abbiamo iniziato a definire la nostra strategia di innovazione. Ma cosa vuol dire per noi? Che approccio stiamo seguendo? A che punto siamo?  Nelle scorse settimane abbiamo avuto modo di riflettere su questi aspetti in occasione della 1° edizione dei  French Tech Days Italy e del Convegno di presentazione dell’Osservatorio Open innovation e Corporate Venture Capital a SMAU.  

Ospiti dell’Hub di Innovazione ‘Le Village’ di Credit Agricole, il 15 e 16 Ottobre abbiamo incontrato startup francesi interessate a crescere nel mercato italiano e ci siamo confrontati con grandi realtà italiane che come noi vedono nell’open innovation un acceleratore della trasformazione digitale. Una iniziativa di French Tech Milan a cui abbiamo aderito volentieri perché in linea con il nostro approccio ‘business oriented’ allo sviluppo di innovazione per vie esterne. Un approccio che guarda da una parte al mondo della ricerca applicata, dall’altra al mondo delle startup innovative, tracciando due traiettorie attorno alle quali si innestano via via opportunità e iniziative.  

 

Nel 2017 abbiamo avviato con la Fondazione Bruno Kessler il Co-Innovation Lab: un laboratorio a investimento congiunto che da una parte abilita l’Open Innovation - aperto anche a clienti e partner - dall’altra facilita l’Open Integration: lo scambio reciproco di competenze e conoscenze per lo sviluppo di metodologie, buone pratiche e software integrabili nelle nostre soluzioni di mercato.


 

Una iniziativa nella quale, con il progetto Digital Hub, stiamo portando avanti diverse sperimentazioni coinvolgendo colleghi delle linee di business e clienti in co-progettazione con il centro di ricerca. 

In parallelo stiamo sviluppando percorsi di collaborazione con Startup, consapevoli che possano essere un fattore di accelerazione per l’innovazione della nostra proposta.

 

Un modello di Business Collaboration Path, un approccio di partnership: privilegiamo realtà con almeno due o tre anni di vita, rilevanti per i nostri ambiti di business, innovative nella proposta tecnologica.

 

Coinvolgiamo fin dalle prime fasi i colleghi delle opportune linee di business e se ci sono le condizioni proseguiamo nella definizione di case congiunti da portare ai nostri clienti.

 

Queste le esperienze che abbiamo portato come testimonianza di Open Innovation alla tavola rotonda tenutasi in occasione della presentazione dell’Osservatorio Open innovation e Corporate Venture Capital in Italia a SMAU il 24 Ottobre - qui il report completo.

E’ stata un’interessante occasione di confronto nella quale è emerso che un numero sempre maggiore di  aziende italiane  sta innestando innovazione attraverso scambi virtuosi di idee,  competenze e progetti,  seppure con  modalità, tempi e approcci differenti.


 

A che punto siamo? 

Siamo ancora in una fase sfidante, diversi sono i cantieri aperti, il percorso è ancora sperimentale, ma i segnali sono incoraggianti: col passare degli anni è migliorata  la disponibilità delle nostre linee di business a sviluppare questo tipo di collaborazioni: in alcune aree del gruppo sono emerse delle cellule di innovazione aperte a definire dei case congiunti, con la nostra divisione Fashion abbiamo aderito al programma di Corporate Startup Collaboration StartupBootCamp, una iniziativa di respiro internazionale in ambito fashion tech. 

Cosa abbiamo imparato finora?

 

L’apertura verso l’esterno, e in particolare verso soggetti innovativi richiede agilità nei processi, flessibilità nelle modalità di lavoro e disponibilità ad abbracciare punti di vista diversi, ed è quindi per le corporate una opportunità per migliorare e mantenere il focus su velocità di risposta e agilità.

 

Non basta aprirsi alla conoscenza reciproca, occorre costruire dei percorsi robusti insieme, il più velocemente possibile. Non sempre troviamo le realtà giuste con cui collaborare: a volte la proposta è poco matura, a volte non ci sono le condizioni per portare una particolare proposta al cliente e, in ogni caso, il panorama italiano è ancora piuttosto ristretto.

Per questo è ancora più importante per noi ampliare il perimetro delle collaborazioni anche oltre i confini nazionali. Accanto all’apertura verso l’esterno, non possiamo mai distogliere l’attenzione dall’apertura reciproca al nostro interno: in un gruppo eterogeneo e diversificato come il nostro, è fondamentale facilitare costantemente la condivisione di esperienze innovative tra le diverse unità di business, e far crescere sempre di più una cultura aziendale agile, intraprendente e aperta ad accogliere idee e modelli diversi.

Un percorso sperimentale, che via via prende forma e sul quale continuiamo a investire.