Il mercato dei pagamenti e dei differenti strumenti che, oltre al plurimillenario contante, mettono in grado persone e imprese di scambiarsi tra loro denaro, è in grande fermento e sta cambiando a velocità esponenziale.
Cito qui soltanto alcuni dei dati pubblicati nella 19° Edizione dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments curato da Assofin, Ipsos e Nomisma, con il contributo di CRIF.
L’impatto di tali cambiamenti sulle nostre vite professionali e private è sotto gli occhi di tutti ed è, ormai, un argomento assolutamente mainstream.
È sufficiente prestare un occhio ai molti spot televisivi – o agli annunci pubblicitari online che spesso ci “accompagnano” (o interrompono?) quando navighiamo il nostro e-commerce preferito – per percepire che siamo nel pieno di una evoluzione ad accelerazione costante, una vera e propria battaglia commerciale, che vede i diversi player impegnati a conquistare quanti più rivoli di denaro digitale possibile.
In questo settore, digitale vuol dire “oltre il contante”: già da qualche anno Ambrosetti ha avviato un progetto dedicato alla cashless society, costruendo attorno a questa tematica una community fatta di diversi attori – industriali, imprenditoriali e istituzionali – la cui missione è:
“Rafforzare il dialogo e le relazioni tra gli attori dell’industria dei pagamenti, la comunità imprenditoriale ed industriale e quella istituzionale e produrre conoscenza e proposte per promuovere la cashless society e opportunità di crescita e di modernizzazione del sistema-Paese”.
La community ha da poco pubblicato la sesta edizione del proprio lavoro di ricerca, “Italia cashless: cambiamenti in atto e prospettive future”.
Uno degli elementi chiave del report riguarda il Cash Intensity Index, che monitora nel tempo l’incidenza del contante circolante sul PIL di 144 paesi nel mondo: colpisce il fatto che gli Stati Uniti e il Messico abbiano entrambi una cash intensity media, laddove invece i best performer con cash intensity bassa sono i Paesi dell’Europa del Nord e il Canada.
Diminuire la circolazione del contante è importante, ma non è tutto. Cito dal report di Ambrosetti: "Nel caso dei pagamenti in contanti l’impatto è dovuto, in particolare, alla fase di produzione delle monete (32%) e a quella “operativa” (64%), che include l’esercizio degli sportelli automatici e il trasporto di monete e banconote. Nel caso dei pagamenti digitali il 75% della CO2 è legato ai terminali di pagamento.”
Facile capire che il passaggio ai pagamenti digitali "puri senza plastica" da leggere con un terminale apposito, può contribuire significativamente ad abbattere ulteriormente questo 75% residuale. “In termini di benefici ambientali legati all’utilizzo dei pagamenti cashless rispetto al contante, l’impatto ambientale di ogni transazione in contanti è pari a 4,6 grammi di CO2, rispetto ai 3,8 grammi di CO2 equivalenti per una transazione effettuata in modalità cashless”.
La partita dei pagamenti digitali è uno dei catalizzatori del concetto di finanza sostenibile e può avere un impatto fortissimo sugli indicatori chiave che misurano la sostenibilità (collettiva) di un investimento, ovvero sull’ESG (Enviromental, Social, Governance) delle imprese. D’altro canto, anche la plastica può diventare verde e sostenibile, supportando questo switch: in Messico, per esempio, alcune aziende stanno già emettendo carte realizzate con il PLA, una bio-plastica ricavata dal mais e, quindi, biodegradabile.
Un altro fattore di evoluzione è senz’altro la pandemia che ha impresso, e sta imprimendo ancora, una violenta ed inequivocabile spinta verso un profondo cambiamento nelle abitudini di acquisto dei consumatori di tutto il mondo. Fiumi di denaro sono passati dall’essere utilizzati per via dei mezzi di pagamento classici – come per l’appunto il contante o gli assegni – verso quelli più evoluti, come le carte di credito e di debito: due strumenti che, tuttavia, conservano ancora una componente di fisicità. Lo step successivo? Gli strumenti di pagamento totalmente dematerializzati, come i P2P payments o le carte virtuali.
Come possono le Istituzioni Finanziare cogliere le opportunità derivanti da questi cambiamenti? In fondo, oggi, la necessità di recarsi di persona in filiale per effettuare una transazione è qualcosa di concettualmente già obsoleto. Diverso è, invece, se si affronta il tema del financial wellness, ovvero di quel supporto e contributo consulenziale che le Istituzioni Finanziarie possono giocare come elemento di valore diversificante. Ne parla, raccogliendo in questo caso le voci dei consumatori statunitensi, il white paper “CU Payments Outlook: How active member relationships drive long-term growth” di CO-OP Financial Services: “96% of members and prospects find importance in accessing a branch in the future to obtain financial advice”.
La strada per i prossimi anni sembra quindi abbastanza ben delineata con il “frusciante” destinato a soccombere a favore del “plastico” (sempre meno) e del “totalmente digitale” (sempre più), con queste due distinte declinazioni dell’atto di traferire denaro a loro volta in lotta per conquistare il mercato. Mentre il ruolo della relazione diventa un elemento chiave del futuro valore che le Istituzioni Finanziare possono esprimere nei confronti dell’utente finale.
VISA, MasterCard, American Express: questi player, benché siano i colossi globali dei pagamenti, si trovano in questo momento a giocare un doppio ruolo. Da un lato attaccano, dall’altro difendono le proprie posizioni, per esempio a causa dell’avvento di sistemi di pagamento innovativi slegati dalla presenza di una carta sottostante. Questa evoluzione porta vantaggi, in linea generale, ma non risponde ancora in modo puntuale alle nuove esigenze dei consumatori: i sistemi che operano le transazioni sono ancora collegati al contesto bancario del singolo paese, attenuando sinora l’elemento immateriale e la sua portata di spinta verso la diffusione di un sistema davvero globale.
Tali nuove forme di pagamento sono già comuni sia in Europa sia oltre oceano, e sono figlie dell’evoluzione dei cambiamenti normativi degli ultimi anni, con cui si mira alla liberalizzazione dei mercati finanziari in ottica maggiormente concorrenziale.
L’ultimissima trasformazione è arrivata soltanto l’11 ottobre, annunciata da The Clearing House.
Questo attore, uno dei gestori della rete dei pagamenti classici ACH (Automated Clearing House) che aveva già portato una innovazione dirompente nel 2017 con il lancio del nuovo standard per i pagamenti in tempo reale denominato RTP® - Real Time Payments, ha appena fatto sapere che sta realizzando un prototipo in grado di collegare l’RTP® statunitense al suo gemello europeo RT1. Di fatto, fatta salva la necessità di continuare a utilizzare la rete internazionale SWIFT, questa evoluzione consentirà a un cittadino statunitense di emettere pagamenti istantanei verso un cittadino dell’Unione Europea. I due continenti sono, così, ancora più vicini.
Quanto descritto sinora illustra una arena competitiva nel vivo dell’azione, dove i ruoli e le alleanze sono in costante mutamento e in cui le Istituzioni Finanziarie devono tenere il passo, senza tregua: il grande rischio è quello di venire tagliati fuori dalla partita.
Ci sentiamo parte integrante di questo mondo e ne viviamo ogni giorno le sfumature. Come creatori di soluzioni informative bancarie che, partendo dall’Italia, hanno preso il largo nel mondo approdando sul continente nordamericano, anche noi giochiamo in questa partita.
Le radici di questo presente affondano nella crescita costruita attraverso il completamento di numerosi progetti basati sul nostro sistema informativo bancario internazionale “Bank-Up”, dapprima in alcuni paesi dell’Est Europa, per poi arrivare in Messico e da ultimo negli Stati Uniti, un’esperienza con cui abbiamo arricchito, di volta in volta, il nostro bagaglio di conoscenze: dei prodotti, dei processi, dei mercati internazionali.
La competenza a tutto tondo costruita nel tempo e nello spazio attraverso due continenti non è focalizzata solo sul singolo prodotto finanziario o sulla singola soluzione applicativa ma esprime anche tutti gli aspetti che ne accompagnano il ciclo di vita, all’interno e all’esterno di un’Istituzione Finanziaria.
Tale ricchezza è condensata nella nuova piattaforma per i pagamenti a mezzo carte realizzata tra Italia, Messico e Stati Uniti: una soluzione che racchiude la capacità di integrare nativamente il sistema informativo bancario del singolo paese e la flessibilità offrendo, al tempo stesso, una grande facilità di dialogo con i molteplici attori esterni al processo, quali ad esempio i gestori di rete, i produttori di plastiche, i fornitori di servizi di stampa e di postalizzazione.
La piattaforma consente la gestione di tutte le tipologie di carte: le classiche carte di debito collegate a un conto di liquidità attivo nel gestionale della banca oppure le carte di credito revolving per le quali, oltre alla funzione di nodo autorizzatore, gestiamo l’intero ciclo di vita del finanziamento: dal calcolo e addebito degli interessi mensili, alla ricezione dei pagamenti, alla generazione degli estratti conto, per citarne solo i principali.
Al tempo stesso, la piattaforma consente di operare con efficacia anche le carte prepagate, aiutando le Istituzioni Finanziarie nella gestione interna dei conti di liquidità e consentendone l’alimentazione anche dall’esterno, indipendentemente dal gestionale bancario utilizzato. Ad accompagnare la gestione di tale tipologia di carte c’è, infatti, una piattaforma web B2B2C con cui le aziende clienti dell’Istituzione Finanziaria possono gestire autonomamente l’intero parco di carte aziendali.
Questo nuovo hub è utilizzato al momento sia in Messico sia negli Stati Uniti ed è proprio in questa seconda parte del 2021 che stiamo lavorando per distribuirla alle oltre 70 Istituzioni Finanziarie statunitensi servite da VisiFI.
Grazie alla perfetta e continua sincronizzazione con il sistema gestionale della banca, e con le piattaforme multicanale messe a disposizione dei clienti finali, questa soluzione permette a entrambe le parti di ottenere il massimo dalla gestione delle carte, offrendo elevati standard di sicurezza dei dati sensibili e nel pieno rispetto della PCI compliance.
L’intero processo di attivazione della nuova soluzione, che nasce in Messico e ora serve anche le Istituzioni Finanziare statunitensi, è frutto di questa collaborazione cross-border e coinvolge colleghi dai due paesi e da diversi team funzionali: un progetto su cui saremo impegnati fino al 2023.
Insieme alla parte tecnica, lavoriamo anche per accompagnare le Istituzioni Finanziarie nel percorso di cambiamento, aiutandole nella formazione del personale della banca, nella configurazione dei diversi tipi di carta utilizzati da ciascuna banca, nella conversione e migrazione dei dati dalla vecchia alla nuova piattaforma, nonché nella gestione del periodo di stand-in, ovvero di quell’intervallo di tempo durante la quale la banca è isolata dalla rete dei pagamenti carte ed avrà, dunque, la necessità di recuperare e addebitare sul nuovo sistema gli utilizzi carte avvenuti nel passaggio da una piattaforma all’altra. Un supporto all’attivazione che avviene nel corso delle prime settimane di operatività e che include le molte anime di questo cambiamento.
Negli Stati Uniti, inoltre, le Istituzioni Finanziare che collaborano con VisiFI possono già beneficiare da qualche anno della nostra soluzione di real-time accounting, realizzata appositamente per il mercato statunitense a partire dal motore contabile di matrice europea in dotazione a Bank-Up. Su questo sono state inglobate le specificità del mercato USA, ottenendo un prodotto assolutamente innovativo rispetto alle soluzioni batch normalmente diffuse sul mercato nordamericano.
Questi due focus, sulle carte e i pagamenti e sulla contabilità in tempo reale, sono per noi due facce della stessa medaglia e coesistono in perfetta sincronia, consentendo alle Istituzioni Finanziarie di affrontare con la massima sicurezza ed efficienza molti dei loro processi business-critical, come il monitoraggio del traffico o la gestione delle eccezioni e della riconciliazione.
Il nostro Gruppo ha intrapreso il proprio percorso di internazionalizzazione esportando a livello globale le competenze, le soluzioni software e l’expertise sui sistemi e sui processi bancari maturati in Italia.
Varcare i confini del nostro paese, facendo leva su questa grande ricchezza, ci ha permesso di costruire una competenza bancaria mondiale, che va dal gestionale per arrivare ai pagamenti digitali.
Così abbiamo costruito una offerta trasversale e internazionale, che racchiude le tante esperienze fatte nel mondo e il nostro approccio eclettico: traslare l’esperienza sul gestionale bancario – di cui ci occupiamo ancora con molta cura – nei pagamenti digitali e nella gestione delle carte.
La presa di corrente – il gestionale – è e sarà sempre necessaria per accendere l’abat-jour: l’importante è non dimenticare di far sì che l’abat-jour stessa evolva per soddisfare le esigenze che arriveranno domani. E su questo siamo costantemente al lavoro, con le evoluzioni innovative apportate alla Digital Banking Platform di VisiFI: una expertise già premiata quest’anno con la vittoria del Callahan Innovation Series, che è ora di nuovo sotto i riflettori in qualità di finalista della NACUSO Next Big Idea Competition.