Non è facile orientarsi sulla Blockchain, si
sentono sempre più spesso riferimenti a questa nuova tecnologia e i principali
organi di informazione ne parlano in modo ricorrente. L’argomento è molto complesso,
fra chi la ostacola e chi sostiene che porterà un cambiamento epocale. Proviamo
a descriverlo in modo breve e semplice.
La Blockchain è una tecnologia nata insieme alle criptovalute e all’inizio è stata vista dalle Banche con sospetto. Veniva associata ad ambiti speculativi e non regolamentati dove queste nuove monete operavano con rischi elevatissimi per il sistema. In realtà la Blockchain è la tecnologia su cui esse si basano ma che offre anche molte altre opportunità. Oggi infatti le Banche hanno cambiato approccio e vanno alla ricerca delle potenzialità della Blockchain slegandole dalle criptovalute.
Cerchiamo di dare una risposta a queste domande che ci poniamo un po’ tutti.
È un
nuovo sistema per la gestione delle informazioni che garantisce l’immutabilità
del dato in quanto certifica la tracciatura delle operazioni collegate alle
transazioni.
È basata su un database distribuito, criptato e
decentralizzato ma allo stesso tempo aperto a tutti gli attori, modificabile
solo con l’accordo dei partecipanti. Queste informazioni risultano quindi
immutabili e gestite con precise regole di sicurezza: parliamo di database
distribuiti su più computer tutti sincronizzati e connessi ad una rete, che
sfruttano la potenza dei diversi computer per processare le informazioni.
Le banche più attente all’innovazione vedono nella Blockchain la possibilità di abbattere i costi sulla gestione delle transazioni evitando intermediari, garantendo allo stesso tempo sicurezza e affidabilità.
La Blockchain è una tecnologia che garantisce alcuni concetti: trasparenza, sicurezza, immutabilità e decentralizzazione.
Da sempre le banche si scambiano le informazioni e
transazioni di denaro virtuale; per garantire queste transazioni sono però
stati introdotti dei garanti, società accreditate che assicurano il
funzionamento e il controllo dei flussi scambiati. Ora con la Blockchain non c’è più la necessità di avere un garante
delle transazioni, non occorre più avere un ente centrale per gestirle:
questo è il punto di forza di questa tecnologia, in quanto l’eliminazione di
queste figure consente il risparmio dei costi di intermediazione.
Ci sono molte opportunità di sviluppo
legate a questa tecnologia. Infatti i più grandi Istituti bancari, tra cui
anche le principali banche italiane, si sono attivati su progetti sperimentali,
investendo notevoli risorse sia in progetti interni sia in iniziative di
sistema sviluppate attraverso consorzi realizzati tra le stesse banche. Ad oggi alcuni nuovi servizi sono in
dirittura di arrivo.
Le banche stanno sperimentando nuove iniziative, legate ad
esempio a progetti nell’area incassi e pagamenti (progetto Anticipo fatture) e alla riconciliazione dei conti reciproci tra le
banche (progetto Spunta banche). In
ambito assicurativo, la sperimentazione della Blockchain è spesso associato
alla rilevazione dei dati su mezzi di trasporto integrati con dispositivi di
Internet Of Things.
Questi progetti sono in corso e hanno lo scopo di verificare
gli impatti, i costi e l’applicabilità sui processi di business. Anche noi di
Dedagroup Business Solutions siamo presenti su queste iniziative, in
particolare abbiamo integrato l’applicazione BankPay – Anticipo Fatture con l’obiettivo di conseguire i vantaggi
derivanti alla verifica delle informazioni tra le Banche partecipanti al
progetto, che in questo modo gestiscono in maniera meno rischiosa l’erogazione
del credito alle imprese. La riduzione del rischio delle banche è dovuta alla condivisione delle informazioni delle fatture tra le banche che
aderiranno al servizio, si evitano quindi le possibili frodi dovute alla
presentazione della stessa fattura su più banche.
Per quanto riguarda i fattori critici,
questi sono rappresentati dalle performance ancora insufficienti per garantire
l’immediatezza che contraddistingue ormai ogni attività dei nostri giorni. I
tempi di elaborazione non sono ancora accettabili e devono essere risolti anche
i problemi derivanti dall’occupazione di spazio (per la storicizzazione delle
informazioni) e dal costo di elaborazione dei “blocchi” da parte dei diversi
computer (energy-intensive).
I consorzi e le società di infrastruttura
tecnologica si stanno attivando per trovare una soluzione a queste
problematiche ed è solo questione di tempo.