Il periodo che stiamo attraversando è caratterizzato da una forte instabilità nelle fonti di approvvigionamento e da prezzi dell’energia alti e molto volatili. Nel giro di pochi mesi, da argomento discusso in tavoli specialistici e di debole interesse per il pubblico più vasto, il tema energetico è diventato una priorità, mettendo in evidenza quanto i cambiamenti nel settore dell’energia abbiano forti impatti su tutto il nostro sistema economico e sociale.
Nei prossimi anni il settore energetico sarà soggetto ad un’ulteriore evoluzione, sia dal punto di vista normativo che dal punto di vista distributivo. A fare da sfondo, il processo di decarbonizzazione guidato dal Green Deal europeo, che progressivamente porterà ad una variazione nel mix energetico in ottica sostenibile. Aspetti che avranno tutti un forte impatto sugli operatori del settore – le multiutilities, in primo luogo, ma anche i gestori di energia elettrica e i trader, per esempio – che devono già da ora valutare quale strategia adottare per gestire al meglio queste nuove dinamiche.
Sono essenzialmente tre i filoni di cambiamento a cui sarà soggetto il mercato energetico nei prossimi anni.
In primo luogo, dal punto di vista normativo, il settore si sta preparando ad un progressivo superamento del meccanismo del prezzo unico nazionale (PUN), il prezzo di riferimento per l’acquisto all’ingrosso dell’energia sul mercato Mercato del Giorno Prima (MGP). Un’evoluzione che porterà a variazioni sui prezzi a seconda della zona d’offerta, con importanti conseguenze per le aziende che si occupano dell’acquisto all’ingrosso dell’energia elettrica, per i rivenditori che dovranno elaborare nuove proposte contrattuali e, in ultimo, per i consumatori finali. Gli operatori del settore sono quindi chiamati a valutare gli impatti di questa variazione, elaborando nuove strategie di acquisto all’ingrosso e nuove forme di vendita al dettaglio.
Le dinamiche e l’andamento del mercato sono il risultato di una somma di aspetti differenti, ma tra loro intrecciati. Per questo motivo, le analisi derivanti dai cambiamenti in ambito normativo dovranno necessariamente tenere conto anche di una seconda importante evoluzione che toccherà il settore energetico dal punto di vista del trasporto. Parliamo del Tyrrhenian Link, un nuovo corridoio elettrico al centro del Mediterraneo, diviso in due tratte: il ramo Est, che collegherà la Sicilia alla penisola italiana, e il ramo Ovest, che connetterà Sicilia e Sardegna. Con circa 970 chilometri di lunghezza e 1000 MW di potenza si tratta di un’opera infrastrutturale di importanza internazionale, che potrebbe modificare profondamente gli equilibri energetici attuali. In Sicilia, in Sardegna e nella zona di mercato del Sud Italia la produzione da fonti rinnovabili non programmabili – solare ed eolico – è infatti in costante aumento.
Il Tyrrhenian Link migliorerà la capacità di scambio elettrico, abilitando così un migliore utilizzo dei flussi di energia da fonti rinnovabili, favorendone lo sviluppo. Nei loro business plan, gli operatori del settore dovranno quindi considerare questo aspetto, che potrebbe essere un passo determinante nella transizione del Paese verso un futuro energetico più green.
E proprio l’evoluzione del mercato in ottica sostenibile è un terzo importante filone di cambiamento per il settore energetico. Su spinta delle direttive a livello europeo, ma anche dell’esigenza di una maggiore diversificazione del mix energetico italiano, è infatti in atto un processo di decarbonizzazione a favore di una progressiva elettrificazione dei consumi. Un percorso che porta con sé nuove esigenze sul fronte degli impianti di produzione dell’energia, così come delle reti di trasporto e di distribuzione.
Tutti questi aspetti influenzano profondamente le decisioni di business degli operatori e le loro strategie di crescita nel medio-lungo periodo. Dalle loro scelte dipenderà, infatti, insieme alla tutela della loro attività, l’efficienza e la resilienza del sistema energetico italiano. In questo contesto, per gli addetti del settore diventa sempre più fondamentale selezionare con attenzione i propri investimenti, valutandone le conseguenze future, in un arco temporale che va dai dieci ai trent’anni.
Come elaborare una strategia di crescita nel mondo Energy che risponda al meglio agli scenari futuri? Su quali strumenti possono fare affidamento gli operatori del settore?
Delineare una pianificazione di medio-lungo periodo richiede imparzialità e disciplina. Uno degli strumenti più adatti in questo contesto è l’analisi per scenari.
È un po’ come giocare una partita a scacchi: l’operatore conosce la situazione attuale della scacchiera, dove i suoi pezzi rappresentano gli asset sui quali può decidere ed agire, mentre i pezzi dell’avversario rappresentano gli eventi esterni che possono accadere e che sono fuori dal suo controllo.
Proprio come i bravi giocatori di scacchi, l’operatore Energy decide quali pezzi muovere ipotizzando le possibili contromosse dell’avversario, esplorando a cascata un albero di possibili scenari. Nel tempo, ci si renderà conto che tra i diversi scenari possibili esiste una relazione causa-effetto: le scelte fatte oggi possono influire profondamente sulla situazione che ci troveremo a fronteggiare domani. È quindi necessario considerare più variabili, come le fluttuazioni nel prezzo dell’energia o l’introduzione di nuovi canali di distribuzione, e la loro concatenazione, per avere un quadro completo che consenta davvero di valutare con attenzione le mosse successive e i prossimi investimenti.
Gestire l’incertezza, assumendo decisioni i cui effetti si distribuiscono in lunghi periodi di tempo, è estremamente complesso. Al contrario dei giocatori di scacchi, che possono contare solo sulla propria capacità di analisi, gli operatori del mondo Energy possono però fare leva su tecnologie e soluzioni che, partendo dai dati e basandosi su algoritmi decisionali, abilitino un modello analitico e quantitativo capace di valutare gli scenari che si aprono a seconda delle scelte fatte, eseguendo un elevato numero di simulazioni.
Per descrivere fenomeni aleatori, dei quali non si conoscono esattamente i valori futuri, come l’andamento dei consumi di un’utenza elettrica domestica o la quantità di gas naturale che in un giorno passa in un gasdotto, un modello di simulazione di questo tipo utilizza un approccio stocastico, che descrive l’orizzonte temporale sotto analisi mediante possibili scenari corredati da una distribuzione di probabilità. Una volta descritti, gli scenari vengono poi generati secondo un processo automatico che prende in input una descrizione formale di come ci aspettiamo sarà futuro, e che genera in output un certo numero di scenari attuali compatibili, che saranno poi soggetti alla nostra analisi.
Per valutare come risponde un sistema sollecitato da una serie di scenari attuali sarà poi utilizzato un sistema di ottimizzazione matematica. A differenza dei sistemi di machine learning, questa fornisce degli output coerenti con la descrizione del sistema sollecitato. Ciò vuol dire che le risposte fornite sono le migliori che si possono dare per l’obiettivo individuato, e non sono dedotte dal processo di addestramento della macchina, e quindi dall’esperienza.
Facendo nostre tutte le potenzialità del modello di simulazione appena descritto, in Deda Next abbiamo ideato la Energy Management Services – Core Platform. Una soluzione open e as a Service che, integrando i più tradizionali strumenti di data processing e data science con i modelli di ottimizzazione matematica propri del settore energetico, consente di coprire tutti i principali processi dell’Energy Management.
Guardare al domani significa osservare un numero vastissimo di possibilità, un numero così ampio che può scoraggiare una valutazione analitica. Facendo leva sull’analisi degli scenari generati, e sugli algoritmi che descrivono il mercato energetico italiano, gli attori della catena del valore Energy possono però mettere a fuoco alcuni elementi nella nebbia del futuro, delineando così il tragitto da percorrere nei prossimi anni.