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Disegnare la Deda del futuro, insieme

Dal lavoro agile alla partecipazione organizzativa per far crescere il Gruppo partendo dalle sue persone, veramente

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Valentina Gilli
Chief Human Capital Officer
 

Lavoro e identità

 

In questi ultimi due anni, la concezione del lavoro è cambiata profondamente. Influendo sulle relazioni sociali e modificando il modo di lavorare, la pandemia ha infatti spinto le persone a riconsiderare le proprie priorità e a mettere al centro, sempre di più, il proprio benessere, a tutto tondo.  

Nell’era post-pandemica, la felicità nel lavoro è una priorità per molte persone” afferma l’ultima edizione del Randstadt Workmonitor, un’indagine annuale che nel 2022 ha coinvolto 35.000 professionisti in 34 Paesi, Italia inclusa. La ricerca evidenzia come, a livello globale, il 58% delle persone affermi che non accetterebbe un lavoro che possa influire negativamente sulla propria work-life balance e il 34% dichiari di aver lasciato un impiego perché rendeva più complicata la sua vita privata. La flessibilità sta quindi diventando un elemento imprescindibile per i professionisti moderni, sia in termini di orari che di sede lavorativa.  

 

Ciò che viene messo in discussione da parte delle persone, però, non è solo la rigidità a cui è tradizionalmente legato il mondo del lavoro, con orari e luoghi prestabiliti in cui svolgere la propria professione, ma anche la concezione dell’attività lavorativa come un ambito completamente distinto dalla vita privata, e non come una parte integrante di essa.



A partire dalle generazioni più giovani, si sta diffondendo la necessità di indentificarsi maggiormente nel proprio lavoro perché, come sottolinea il Randstadt Workmonitor “A prescindere dal fatto che una persona svolga una professione che non richiede una postazione fissa, o piuttosto lavori tutto il giorno davanti al computer, o interagisca da remoto con i propri clienti, il lavoro è essenziale per il suo senso di sé”.

Non si tratta quindi, soltanto, di riuscire a conciliare vita privata e professionale, ma anche di sentirsi coinvolti nel proprio lavoro, di condividere gli obiettivi della propria azienda e di credere nei suoi valori.

 
 

Il Lavoro Agile per innescare un cambiamento culturale

 

In Deda siamo convinti che il lavoro sia una parte fondante dell’identità di una persona. Per questo motivo, con il lancio del progetto di Lavoro Agile – avviato in Italia all’inizio del 2021 – abbiamo in realtà intrapreso un percorso molto più ampio di rinnovamento culturale nel Gruppo, che parte proprio da come le Deda People vedono, agiscono e interpretano il proprio ruolo, sia come persone che come professionisti.

 

Stiamo lavorando alla costruzione di una Deda sempre più basata su fiducia, flessibilità e senso di responsabilità, e il Lavoro Agile, modificando in modo permanente il modo di vivere l’azienda e potenziando il senso di leadership diffusa, continua ad evolvere per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo.  


A partire dal suo lancio, infatti, il progetto si è sviluppato anche sulla base del sentire comune, attraverso la somministrazione di survey alle nostre persone, che hanno dimostrato la volontà di avviare e poi proseguire, consolidare e migliorare ulteriormente questo nuovo approccio alla vita lavorativa che ad oggi è stato scelto da oltre il 90% delle Deda People.

È proprio per questo motivo che, dopo le fasi iniziali che ci hanno visto lavorare all’abilitazione del Lavoro Agile – dando accesso agli strumenti più evoluti, definendo e condividendo modalità (offrendo, per esempio, la possibilità di scegliere in modo flessibile quanti giorni poter lavorare da remoto) – ora ci stiamo impegnando a diffondere una vera e propria cultura del lavoro ibrido.  

 

Per farlo, siamo partiti dalla riorganizzazione degli spazi di lavoro, in cui abbiamo creato aree e postazioni “collaborative” per le attività svolte in presenza, prenotabili attraverso un’applicazione dedicata, e che abbiamo reso disponibili a tutte le nostre persone, a prescindere da quale sia la loro sede di riferimento. Oggi, ogni Deda People può quindi prenotare una postazione in ogni sede di Deda, a seconda delle sue necessità. Nel 2021 abbiamo inoltre avviato un progetto di ripensamento dei nostri spazi: si tratta di un work in progress che parte dalla convinzione che il luogo di lavoro debba essere un ambiente in cui cooperare, socializzare, stabilire connessioni, imparare, sentirsi a proprio agio e identificarsi. Concetti che stiamo traducendo concretamente nelle nostre nuove sedi, che stanno diventando luoghi luminosi, ariosi e colorati, adatti a promuovere la condivisione e il confronto

 

Deda, la nostra casa

 

È vero, infatti, che il lavoro è identità, ma è anche relazione. La creazione e gestione dei rapporti con colleghi, clienti e, più in generale, stakeholder è quindi essenziale nella costruzione delle professionalità, ma è anche uno degli aspetti che più il lavoro da remoto ha messo a dura prova in questi anni. Insieme al partner Variazioni – azienda leader nello sviluppo di percorsi di accompagnamento al change management e all’adozione dello smart working – abbiamo quindi lavorato ad un percorso di formazione che vuole accompagnare il cambiamento culturale in atto all’interno del Gruppo, aiutando le Deda People a sfruttare al meglio le diverse esigenze e situazioni che il lavoro a distanza e quello in presenza portano con sé. Un vero e proprio allenamento, erogato in modalità e-learning, che intende consolidare e migliorare l’approccio adottato, affinando tre soft skills fondamentali per svolgere anche da remoto un lavoro efficiente, sano e sostenibile: la capacità di organizzarsi e auto-organizzarsi, la leadership diffusa e la comunicazione efficace e trasparente. 

 

Al centro di questo percorso c’è l’esigenza delle nostre persone di trovare un nuovo equilibrio nel loro vivere l’azienda e l’attività lavorativa. Solo così ognuno potrà davvero sviluppare a pieno il proprio potenziale. Per questo in Deda ci impegniamo a fornire strumenti e spazi e a supportare lo sviluppo di competenze.

 

Un obiettivo che ci ha portato quest’anno ad aderire al Laboratorio SWAP (acronimo di “Smart Working, Welfare Aziendale e Partecipazione Organizzativa”) dell’Università Cattolica. Questo progetto, coinvolgendo 13 aziende di differenti dimensioni, settori, culture e provenienze, si propone di leggere il Lavoro Agile e il tema del welfare aziendale nel quadro della partecipazione organizzativa, con l’obiettivo di affrontare con spirito innovativo e proattività i cambiamenti attualmente in corso nel mondo del lavoro. 

Ma non solo. Siamo infatti convinti che il coinvolgimento delle persone sia legato indissolubilmente alla complicità nei valori che le persone trovano nelle loro organizzazioni, così come nella formazione continua e nell’ampliamento di competenze e mansioni. Il nostro sistema di continuous learning (Y)Our Dedagroup Training & Culture punta proprio a questo: aprire a tutta la popolazione aziendale la possibilità di non fermarsi mai, continuare a formarsi e crescere professionalmente. Una formazione che non è fine a sé stessa, ma che è vero e proprio motore di innovazione, che guida le nostre scelte strategiche e che pone le basi per la co-creazione di un modello di business che parte dalle persone, veramente. Per costruire l’eccellenza e disegnare la Deda del futuro.