Sono passati quasi tre anni da quando abbiamo descritto il nostro percorso
nell’Information Technology “bi-modale”, in cui la contaminazione continua tra
IT tradizionale e componenti Digital, tra evoluzione e innovazione, sarebbe
stata la fucina per la creazione di nuovo valore (Manifesto per
l’innovazione Dedagroup). Nell’era digitale il tempo scorre non più lineare
ma esponenziale, superando più velocemente che in passato modelli e schemi, anche
questo.
L’Information Technology bi-modale prevedeva di “gestire due stili di lavoro separati ma coerenti. Uno predicibile, l’altro esplorativo, entrambi fattori chiave per la trasformazione digitale” (Gartner). La sfida era trovare una sintesi, un modello di convivenza di due mondi separati e diversi: uno solido, lento, affidabile e molto strutturato, l’altro impalpabile, agile, innovativo, destrutturato, ma ricchissimo di novità e di potenzialità.
Significava affiancare un centometrista ad un maratoneta e farli correre una gara ibrida, in cui nessuno dei due avrebbe potuto/dovuto perdere. Una gara ibrida per due atleti diversi che tali sarebbero rimasti, ciascuno con le proprie peculiarità. Ma come fanno un centometrista e un fondista a gareggiare giungendo insieme al traguardo?
Penso che stia emergendo e si stia affermando un nuovo paradigma, uno schema che supera la convivenza e l’affiancamento di due mondi - apparentemente inconciliabili - per lasciare il posto ad un’integrazione più strutturale e profonda basata su un nuovo modello applicativo. Stiamo entrando nell’era co-modale.
Co-modalità è un termine lontano
dall’Information Technology, venne coniato e introdotto nel 2006 dall’Unione
Europea per definire l’approccio
comunitario alla globalità dei modi che caratterizzano la politica dei
trasporti. Co-modale significa usare con intelligenza “modi” profondamente
diversi (da soli o in combinazione) affinché la combinazione garantisca un
utilizzo delle risorse ottimale e sostenibile. “L’unico modo per ottimizzare in
modo naturale [i trasporti] è attraverso l’interoperabilità tra i diversi modi.
In realtà c’è un solo servizio che si basa sulle migliori soluzioni (modi)
disponibili.”[1]
(il mondo legacy, modo 1, e il mondo Digital, modo 2, e la terra di mezzo)
Trasliamo il concetto dai trasporti all’Information Technology: Co-modale è uno strato nuovo, una “terra di mezzo” popolata da dati e software che provengono dal bi-modale (Tradizionale e Digital), ma che costituiscono un ecosistema distinto caratterizzato da dati e relazioni a densa interazione, anche se con un elevato grado di indipendenza e “identità”.
Non abbiamo più due atleti, il velocita e il fondista, ma un nuovo soggetto che assomiglia più ad un decatleta. Un unico atleta che assomma caratteristiche peculiari ma capacità globali, la cui gara – nella terra di mezzo - è unica, anche se costituita da molte discipline diverse.
La terra di mezzo è il territorio dove si crea valore dai dati e dalle relazioni, uno strato che si estende oltre i confini della singola organizzazione, dove le interazioni scendono al livello costitutivo, atomico: i dati. Lo strato applicativo è Co-sviluppato e attraversa discipline, domini, mercati e tecnologie. È frutto di una trasformazione multidirezionale, dall'interno all’esterno delle organizzazioni e viceversa.
Continua…
Il prossimo capitolo sarà online a ottobre.
[1] KEEP EUROPE MOVING. Mid-term review of the European Commission’s 2001 transport White Paper (2006).
Opinion of the Committee of the Regions on the mid-term review of the European Commission's 2001 Transport White Paper (2007).