Il 2020 passerà, purtroppo, alla
Storia come l’anno della pandemia. Ma anche come l’anno che ha reso evidente
l’importanza fondamentale della strategia cloud first per i servizi
pubblici del Paese.
Abbiamo scoperto di essere una nazione decisamente più smart di quanto riveli l’indice DESI, che nel 2020 riporta i valori degli indicatori raccolti nel corso del 2019. Immaginiamo quanto più difficile sarebbe stato il lockdown senza le infrastrutture SaaS che abbiamo oggi e senza la capacità che abbiamo dimostrato di trasformare in poco tempo il nostro modo di lavorare: abbiamo realizzato una transizione verso lo smart working che in condizioni normali avrebbe richiesto anni. Questa capacità l'hanno dimostrata sia i privati sia le Amministrazioni.
In Dedagroup Public Services lo
abbiamo visto in prima persona perché ogni giorno lavoriamo con tutte le
tipologie di enti pubblici – dal piccolo comune, alle regioni, ai ministeri, agli
enti previdenziali – e abbiamo saputo sostenere questo cambiamento erogando noi
stessi la totalità delle prestazioni da remoto. In questo contesto, il cloud
ha giocato un ruolo chiave e lo abbiamo sperimentato con tutti i Clienti che
avevano scelto il nostro SaaS prima della pandemia: non è stato necessario
alcun intervento tecnico da parte nostra, la produttività non ne ha risentito,
gli utenti hanno potuto organizzarsi al meglio il carico di lavoro con un
sistema disponibile H24.
Abbiamo più volte affermato che le Smart Cities hanno un ruolo chiave
nell’interazione con i cittadini, come front end della Pubblica
Amministrazione. Gli Enti Locali si sono dimostrati mediamente preparati
all’accelerazione imposta dalla pandemia: circa 700 comuni hanno adottato il SaaS e le transizioni al cloud
sono avvenute senza che nessuna delle nostre persone fosse on site.
Il livello di maturità del
nostro SaaS ho portato benefici anche alla Pubblica Amministrazione Centrale:
abbiamo spostato sul cloud oltre 11 milioni di documenti dell’archivio
della Corte dei Conti con benefici anche economici pari a oltre il 40%
di risparmio nella gestione del software. I processi di protocollazione e
archiviazione documentale nell'immaginario di tutti sono quanto di più
"cartaceo" esista: non solo sono stati totalmente digitalizzati, ma
abbiamo abilitato gli utenti ad eseguire questi stessi processi da casa.
Infine, tutti abbiamo
sperimentato l’importanza delle tecnologie digitali per aumentare l’efficacia
del Sistema Sanitario Nazionale. Il cloud ha permesso di rivedere i
metodi d’interazione con il cittadino/paziente spostandoli sul canale digitale.
Insomma, un sistema di infrastrutture digitali più pronto di
quanto fossimo consapevoli e una PA molto reattiva che ci hanno consentito una
grande resilienza.
In poche settimane abbiamo visto il Paese accelerare fortemente nell'implementazione del Piano Triennale rafforzando il paradigma cloud first, estendendo l’uso delle infrastrutture digitali, attuando una spinta digitalizzazione e innovazione degli ecosistemi.
L’anno che verrà sarà un altro anno di sfide. Vi entreremo ancora nel pieno dell’emergenza COVID con l’obiettivo di uscirne definitivamente e di sfruttare l’occasione per progettare e implementare un nuovo modello di società.
Abbiamo un’opportunità che possiamo definire
irripetibile, perché per la prima volta sono disponibili tutti gli elementi
necessari per una decisiva trasformazione del Paese.
1) Abbiamo
una strategia nazionale consolidata: l’edizione 2020 del Piano Triennale
per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione ha dato continuità al modello
strategico, ha definito un preciso piano operativo, i ruoli dei diversi attori e
indicatori per il monitoraggio della sua attuazione; coerentemente con gli
Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite; il “Piano
nazionale innovazione 2025” ha delineato la strategia e le azioni necessarie per
affrontare le tre sfide fondamentali: digitalizzazione della società,
l’innovazione del Paese, lo sviluppo sostenibile e etico della società nel suo
complesso.
2) Grazie
al piano Next Generation UE avremo a disposizione risorse di
ampiezza decisamente superiori al passato e il Governo, nel definire il
“Piano nazionale di ripresa e resilienza”, ha chiaramente identificato nella digitalizzazione e innovazione e nella transizione ecologica i temi prioritari sui quali investire i fondi che arriveranno dall’Europa.
3) Infine, è entrato nel vivo il Piano
delle gare Consip per gli Accordi Quadro nazionali che consentiranno
di qualificare le aziende per l’attuazione della strategia del Piano Triennale
ed in particolare la transizione a soluzioni e servizi cloud.
Se, dunque, nel 2021 tutti gli
“ingredienti” per la trasformazione del Paese saranno finalmente disponibili, l’execution
e l’efficacia dei processi saranno fondamentali per arrivare fino in fondo al
percorso.
Il nostro impegno è quello di farci strumento concreto di attuazione della ripresa e della trasformazione delle Pubbliche Amministrazioni, non semplicemente come fornitore ma come partner.
Il nostro SaaS CiviliaNext
è uno strumento concreto di attuazione della strategia del Piano Triennale, che
offre servizi cloud certificati nel Marketplace AgID, nativamente
integrati con le principali piattaforme nazionali (ANPR, SPID, pagoPA, IO.it,
ecc.), abilitatori dell’accesso alle banche dati d’interesse nazionale e
dell’interoperabilità tra i dati della Pubblica Amministrazione Locale e
Centrale a supporto di decisioni realmente data driven.
Le tecnologie
digitali offerte da CiviliaNext sono la base sulla quale i nostri clienti
possono creare i POLA (i Piani Organizzativi per il Lavoro Agile) per passare
dal “telelavoro” obbligato di questi giorni di pandemia al vero e proprio smart working.
Il rapporto di partnership
pubblico-privato è un elemento chiave di successo: il Pubblico definisce il
modello strategico, il framework di regole di ingaggio, il modello di
interoperabilità e specifica le esigenze end-to-end; l’attore privato si fa
strumento di realizzazione attraverso l’offerta di servizi cloud che
svincolano gli enti dalla gestione della tecnologia permettendo loro di
concentrarsi sulla User Experience, per sviluppare servizi dedicati agli
utenti sempre più semplici ed efficaci.
La realizzazione di questo
approccio sarà per noi sempre più legata alla Next Community,
un’area accessibile a tutti i nostri clienti che utilizzano i servizi SaaS in
cui si possono trovare, as a service, contenuti formativi, informazioni
sulle modifiche normative, supporto e affiancamento nell’uso dei sistemi.
Il
nostro obiettivo è quello di farlo diventare uno spazio in cui condividere
buone pratiche, modelli organizzativi e modalità operative nativamente digitali
che siano in grado di modificare nel profondo il modo di lavorare degli Enti.
Siamo convinti che la collaborazione fra Enti e con gli Enti sia un fattore
decisivo di trasformazione e la Community è il nostro atto concreto per
renderla possibile nelle attività di ogni giorno delle persone che lavorano
per la Pubblica Amministrazione.
Vogliamo poi mantenere il
nostro impegno nella lotta agli effetti dei cambiamenti climatici, continuando
a sviluppare sul cloud progetti che si servono delle tecnologie più
avanzate di analisi dei dati e dell’intelligenza artificiale per individuare
azioni volte a contrastare gli effetti del global warming. Affianchiamo
a questi, progetti per la creazione di soluzioni partecipative in grado di coinvolgere
i cittadini in iniziative di sviluppo sostenibile delle città e di economia
circolare. Tutto questo con l’obiettivo di mettere a disposizione questi
nuovi strumenti anche ai centri più piccoli, con risorse minori ma con le
stesse esigenze delle grandi città.
In ambito sanitario saremo impegnati nello sviluppo di servizi cloud per rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini.
Su questo fronte, in particolare, si concentrano le nostre attività di ricerca e sperimentazione in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler e con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Basti pensare alla gestione del PHR (Personal Health Record), spazio personale integrato con i dati prodotti dal sistema sanitario in cui il cittadino può gestire le informazioni personali sul proprio stato di salute, e ad applicazioni di “connected care”, che mettono in collegamento medico e pazienti per garantire a questi ultimi supporto e assistenza nella quotidianità.
Le infrastrutture immateriali
del Paese sono ormai mature e iI DL Semplificazioni fissa al 28 febbraio
2021 la data entro la quale tutte le pubbliche amministrazioni devono
consentire l’accesso ai propri servizi digitali con SPID, pagare con pagoPA e
l’App IO, ormai utilizzata da quasi 10 Milioni di Italiani, è pronta a
diventare il punto di contatto fra il cittadino e tutta la PA italiana.
Un passaggio fondamentale da
compiere è quello di costruire a partire dalle infrastrutture immateriali servizi
end-to-end realmente efficaci e user friendly affinché la tecnologia
abbia un impatto realmente trasformativo sulla vita dei cittadini e la società
digitale sia realmente una società migliore. SPID, pagoPA e l’APP.IO sono
efficaci solo quando sono integrati con processi di back end innovativi,
progettati per essere nativamente digitali: la digitalizzazione non può
essere approcciata come "traslazione" elettronica di un adempimento
cartaceo.
È questo l’ulteriore impegno che prendiamo per il 2021: affiancare efficacemente le Amministrazioni per riprogettare i servizi in modo realmente sostenibile ponendoci l'obiettivo dell'efficacia e della semplicità secondo i principi "once only" (non chiedo alle imprese o ai cittadini di
produrre più volte lo stesso certificato, perché in realtà grazie ad interoperabilità e certificazione dei
processi quelle informazioni le ho già a disposizione) e di interoperabilità
delle banche dati. Possiamo farlo, grazie alla nostra approfondita conoscenza
del territorio, delle complessità dei diversi piani amministrativi e dei
processi dal centro alla periferia.
Nel concludere queste riflessioni
sul prossimo anno, non possiamo non sottolineare ancora una volta il ruolo
chiave dei processi e degli strumenti di procurement per il settore pubblico.
A dicembre 2018 il Catalogo dei
servizi SaaS qualificati Agid esponeva solo due servizi, alla fine del 2020 se
ne trovano oltre 458, a riprova di come le aziende del settore credano nel
Piano Triennale. Questo strumento può essere prezioso per accelerare la
trasformazione verso il cloud solo se viene messo a disposizione delle
Amministrazioni un framework che faciliti l’acquisto e l’accesso ai servizi. È
un obiettivo chiaramente indicato nell’ultima edizione del Piano Triennale, ci
auguriamo che la sua attuazione sia una priorità del 2021.
Una strategia efficace ed efficiente di procurement sarà fondamentale per concretizzare in nuovi accordi quadro il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
È, quindi, estremamente importante dare agli Enti strumenti e linee guida per accelerare l'assegnazione di appalti pubblici: per le Amministrazioni che ancora non dispongono di una gestione digitale degli appalti, facilitare l'accesso alle piattaforme; consentire il pieno svolgimento dei lavori delle commissioni in modalità telematica; con le regole vigenti, è già possibile ridurre tempi e costi della fase dei controlli amministrativi nelle procedure di gara, finora molto onerosa.
Una svolta ancora più significativa potrebbe arrivare da nuove procedure di gara che prevedano una qualificazione amministrativa “una tantum” delle imprese e l’eliminazione della competizione sul prezzo: ad esempio, l'amministrazione potrebbe congruire a monte i costi per un determinato progetto/servizio e lanciare la gara valutando le proposte esclusivamente in base alla qualità tecnica e ai servizi aggiuntivi.
Ci auguriamo che sia possibile un
confronto costruttivo con le istituzioni su questi temi, la sfida della
ripresa che attende il Paese, necessita di un modello di acquisto che stimoli
sempre più la competizione sulla qualità dei servizi e delle proposte tecniche.